Siamo fuori dalla terza ondata di pandemia e anche in questo caso non è retorico ringraziare tutti, operatori sanitari, pazienti e familiari per essere riusciti a contenere l’impatto della pandemia ed evitare che le nostre cliniche potessero diventare un veicolo per il propagarsi della infezione.

Questa terza ondata è stata caratterizzata dall’arrivo di alcune varianti del coronavirus che hanno preso il sopravvento permettendo una più rapida diffusione del virus ma, contemporaneamente, è cominciata, ed è ancora in fase di forte accelerazione, la campagna di vaccinazione.

Ad oggi, 30 giugno, sono stati vaccinati quasi tutti i colleghi medici e infermieri: l’Italia è al primo posto per numero di vaccinati, tra le nazioni in cui è presente Diaverum. Questo è certamente un importante risultato a testimonianza della grande sensibilità di tutti noi a tutela della nostra salute e di quella dei nostri pazienti.  

Per quanto concerne questi ultimi, anche in questo caso, abbiamo raggiunto la stragrande maggioranza  di vaccinati.

A tutti i livelli ed in ogni clinica vi è stata una mobilitazione e una partecipazione attiva alla vaccinazione, che è, senza alcun dubbio, l’evento più atteso per tutti noi e che rappresenta, senza alcun dubbio, la vera arma per sconfiggere la pandemia e riappropriarci gradualmente della nostra vita.

Anche nelle nostre cliniche il buon esito della campagna vaccinale è il risultato della volontà e della responsabilità della stragrande maggioranza, dell’opera di convincimento nei rari casi di scetticismo e dall’avere toccato con mano la ottima tollerabilità dei vaccini, cioè la quasi assenza di effetti collaterali degni di nota.

Adesso che ne stiamo per venirne fuori e che stiamo gradualmente tornando ad una nuova normalità dobbiamo assolutamente tenere a mente la lezione.

E’ assolutamente necessario, anche se vaccinati, continuare a mantenere tutte le cautele e adottare tutte le misure che abbiamo imparato ad usare in questo lungo anno: distanziamento, mascherine al chiuso,   lavaggio frequente  delle mani ed evitare assembramenti di ogni genere.

Bisogna far si che la nostra voglia di normalità e di socialità non determini il mettere in atto comportamenti irresponsabili e dannosi, come accaduto nella scorsa estate.

Nonostante il progresso della scienza abbia dimostrato di riuscire in breve tempo a fare passi da gigante con lo sviluppo di diversi vaccini per prevenire la malattia, nonchè di diverse terapie in grado di ridurre la gravità della infezione, è dimostrato che i nostri comportamenti contano.

Ed è appunto questa la ragione che per non vanificare gli sforzi fatti e per massimizzare l’effetto della vaccinazione di massa bisogna continuare a non abbassare la guardia e riprenderci con la necessaria gradualità la nostra vita “normale”.

Nelle nostre cliniche continueremo a tenere una guardia molto alta in termini di misure e precauzioni e continueremo inoltre ad effettuare un attento monitoraggio attraverso la esecuzione di tamponi rapidi per il personale e per i pazienti, soprattutto durante la stagione estiva, che vede la presenza di una aumentata socialità di tutti coloro che frequentano i nostri centri.

In sostanza ci siamo quasi…. ma non è finita, molto dipende sempre da noi…

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